Mare montagna & coppie
Invito le coppie a riflettere sullo spazio che viene riservato a ciascun componente della coppia sia fisico che mentale.
Quando si deve scegliere che cosa fare sarebbe opportuno fare in modo che ad entrambi venga data la possibilità di passare del tempo congruo con le proprie inclinazioni, con la propria natura.
Se uno dei due preferisce andare al mare si può decidere di andare assieme.
Ma non per controllare e magari infastidendo se uno dei due gioca a carte/beach volley, l’altro/a è un continuo sbuffare con i vicini di ombrellone, oppure uno richiamare continuamente il giocatore con scuse banali e per niente pertinenti.
Oppure lasciare che si possa andare da soli.
Non è una manifestazione d’amore sacrificarsi andando in montagna e poi lamentarsi continuamente .
Arrivare dopo anni a recriminare che ci si è dovuti adeguare può causare frustrazione, per non avere mai avuto possibilità di fare quello che piaceva.
Rabbia causata dall’aver accumulato negatività, sentendosi mai compresi.
Delusione che il partner non abbia mai capito.
Quindi si crea un solco quasi fisico nella coppia, con relativa divisione degli spazi anche in casa.
Persone intelligenti, che hanno incarichi di responsabilità, che gestiscono relazioni lavorative con utenti e persone varie e sembrano funzionare, non riescono poi ad esprimere quello che a loro piace all’interno della relazione sentimentale.
Ma il partner non può essere solo accusato ed usato come bidone della spazzatura, perché nel momento in cui scatta il bisogno della ricerca dello scarico si è persa la possibilità di esserci per se stessi e quindi nel divenire inconsistenti per se si diventa fastidiosi verso l’altro/a.
E’ brutto anche sentirsi di dover fare le cose quasi di nascosto perché l’altro non capirebbe; anche in questo caso è più umiliante quasi per chi fa che per chi riceve: si costruisce la propria autodistruzione.
Se non avrete raggiunto un equilibrio personale e l’adeguata capacità di pensare a voi stessi con autonomia mentale e fiducia emotiva, mai potrete stare in una coppia senza sentirvi depredati di qualcosa.
Per quello che mi riguarda come terapeuta familiare vale sempre il principio: a seconda di come si esce di casa propria – famiglia di origine – si avrà in dotazione un bagaglio di un certo tipo. Se si avrà la sensazione di avere una valigia piena di massi forse ci sarà qualcosa da ricalibrare nella relazione, allo stesso modo in caso di bagaglio vuoto.
C’è chi in vacanza non ci vuole andare perché ha il terrore di stare a stretto contatto con il partner.
Sarebbe opportuno vivere bene tutti i giorni e non solo in vacanza, che alla fine ricopre solo una piccola parte della vita vera delle persone.