Piante ed equilibrio vita
Piante, vita, verde, respiro, amore, clima, coltivare, prendersi cura, amare, detestare, distruggere, stupidità, ignoranza, buio, luce, cambiamento, scegliere, fare, impegnarsi, migliorare, abbellire!
Che cosa vi viene in mente pensando alle piante, al verde?
Potrebbe sembrare normale preferire l’odore del glicine al gas di scarico delle auto, invece non è così per tutti. Ci sono persone che hanno sradicato piante dal giardino di casa in cui stavano vivendo per pura stoltezza (secondo me), e già così il fatto sembra senza senso; se poi ci si aggiunge la motivazione che uno ammazza una pianta perché vuole colpire il coniuge perché la relazione non funziona più, allora dovrebbe scattare la paura sulla pericolosità della persona e del contesto familiare che si prodiga a far fuori quante più piante possibili nel suddetto giardino. Sfogare sulla pianta la frustrazione per qualcosa che non si è in grado di far funzionare rende l’idea della pochezza dell’animo umano e della limitatezza nel non vedere che il danno arrecato alla pianta prossimamente verrà perpetrato anche sui figli quando presenti.
L’incanto delle piante grasse con quei fiori fantastici lo abbino alle persone con il loro bagaglio di competenze nascoste nel profondo. Persone non consapevoli di quelle che sono le capacità, le competenze sviluppate nel corso della vita, le emozioni uniche provate, e quindi con una immagine di sé quasi vuota; solo se costrette a pensare a se riescono a sintonizzarsi con quello che di bello è racchiuso dietro la barriera.
Mai rinuncerei all’odore del gelsomino che inebria e conferisce energia che attiva dal profondo del cuore, donando quasi speranza per affrontare le difficoltà che la vita presenta. Anche il pino marittimo non è da meno, quando si entra in una pineta si riceve l’abbraccio di alberi pronti a sorreggerci prima di cadere rovinosamente al suolo, perché oppressi da pensieri negativi.
Credo nell’importanza di essere inseriti in un ambiente in cui risuoni naturalmente armonia, una sensazione di serenità e di soddisfazione mista a piacere, che ovviamente deriva dallo scambio nelle relazioni umane e dall’habitat naturale in cui si è inseriti. Le piante, gli alberi ci possono dare un valido rimando.
I bambini che sin da piccoli vengono abituati a seguire la nascita della piantina a partire dal semino messo nella terra e poi curato passo dopo passo sviluppano attenzione, senso di cura, amore, meraviglia e curiosità.
Anche agli adulti piace prodigarsi nella cura delle piante per fare vedere quanto sono abili, perché la piantina con la sua tenerezza da la possibilità alle persone di esprimere l’attitudine alla cura
Certo il numero di piante rinsecchite e finite male non depone sul cosiddetto pollice verde che imperversa proprio in tutti, o meglio non tutti innatamente abbiamo potuto sviluppare il senso di cura verso gli altri, qualcosa da migliorare ancora c’è nella nostra umanità (meglio seguire pure attentamente le istruzioni senza gesti creativi!).
<Le piante, lungi dall’essere organismi passivi, sono intelligenti, attive e sensibili, poco importa che non si possano spostare a sole da un luogo all’altro…
Le piante non solo diminuiscono l’anidride carbonica, raffrescano il microclima urbano e riducono l’inquinamento acustico, migliorano anche la qualità di vita di chi abita in un palazzo, offendo spazi per la condivisione e favorendo la coesione sociale>
Soprattutto le piante non sono così meschine da eliminare una persona togliendole la vita, giudicandola non degna di continuare a imperversare sulle vite altrui, che invece ricercano solo serenità. Gli alberi non creano giardini di serie A e di serie B, accolgono adulti e bambini, senza creare discriminazione.