SAPER STARE?
Dopo una stagione come l’estate spesso associata a momenti di relax, svago e divertimento risulta difficile ritrovarsi a settembre senza avere l’ossessione di fare, di attivarsi, di re immergersi nella vita quotidiana e lavorativa senza fermate.
Mi ritrovo a chiedermi: so stare? (ricordo anni fa un evento della dott.ssa MC Gritti: so-stare). Mi ripeto: riesco a sostare? senza farmi venire l’angoscia di dover andare avanti incessantemente, per non sentirmi in colpa e ritrovarmi poi a giustificarmi di non aver fatto abbastanza?
Imparare a stare concentrati su di sé, stare per sé, sintonizzati sui propri stati senza giudicarli o troppo positivi o troppo negativi, fornisce ben-essere, stare bene. Sperimentare un punto di sosta permette di conoscere i propri ritmi personali e capire quando siamo stanchi.
Il fare non deve risultare un riempitivo che colma il vuoto di soddisfazione, di realizzazione.
Non è facile accettarsi, avere consapevolezza di come la propria storia influisca su quello che facciamo nel quotidiano, ma oggi più che mai abbiamo a disposizione mezzi di conoscenza adeguati per imparare a saper stare. Sapere stare, so-stare, dona felicità, e come sostengo nel mio stato di WhatsApp dobbiamo sentirci in diritto di essere felici!