Stupro: moda estate 2017
Stupro: atto sessuale imposto a qualcuno con la forza (da dizionari.corriere, una delle tante definizioni). Se un atto viene imposto, non esiste possibilità di scelta da parte di chi subisce, se non quello di doverlo ricevere?
L’unica possibilità è nel modo di ricevere, ringraziando per quello che si è ricevuto, magari non si era a conoscenza di tale atto, opponendosi perché l’atto non piace, facendo resistenza per non riceverlo proprio tale atto, fare in modo che sto atto finisca prima possibile.
A me non viene proprio da introdurre, mentre immagino l’atto imposto, la categoria di pensiero: essere consenziente. Anche sforzandomi, non trovo alcun collegamento tra una azione imposta e la possibilità di essere o meno consenziente.
Poi so quasi per certo che viene indagata la partecipazione di chi è stato costretto: quale grado di partecipazione ha usato nella costrizione. Tanto che chi è stato obbligato, pensa di aver scatenato lui quel tipo di processo azione/reazione, facendo scattare una sorta di senso di colpa.
Ma sono tutte assurdità! Quando una donna, che per altro ha anche una forza fisica inferiore all’uomo, viene stuprata non sceglie. Viene invasa nel suo corpo, e nella sua anima, da un pezzo di carne dell’uomo, che pure manifesta piacere in un atto di prevaricazione. Quindi l’uomo prova piacere e la donna muore lentamente dentro di sé da quel momento in avanti.
Personalmente non riesco ad immaginare che cosa farei… se fingere, se potendo lo ammazzerei, se mi opporrei rischiando la mia vita, se mi toglierei la vita dopo da sola. Ma nell’atto dello stupro di solito non si può neanche scegliere come reagire.
Un paio di casi di cronaca così ravvicinati hanno portato sul palcoscenico della vita una brutalità che non si è ancora estinta. Una mostruosità a cui molti non vogliono neanche concedere l’esistenza, di cui non si parla neanche tra adulti, figuriamoci nel confronto adulti ragazzi.
Nel caso dei carabinieri, sforziamoci di non generalizzare troppo e di mettere etichette fuori posto. Piuttosto pensiamo a quanti che commettono stupro non vengono denunciati perché figure ritenute socialmente rilevanti.
Nella mia esperienza professionale ho maturato la convinzione che all’interno di molte relazioni matrimoniali si consumino degli stupri: cioè le mogli subiscono l’atto sessuale imposto dal marito Mi chiedo: ma i suddetti mariti non si accorgono che la moglie non partecipa all’atto ? Certo le mogli all’interno della relazione coniugale potrebbero parlare della non parità di scelta di come “fare l’amore” in quella coppia.
L’atto sessuale potrebbe essere l’apoteosi dell’incontro di due corpi che si cercano, si desiderano, si incrociano, si riconoscono ed infine si intersecano sprigionando energia vitale nell’intero universo. A parte lascerei il discorso figli.
Nella forma ant. metatetica strupo è usato da Dante (Inf. VII, 12) con il sign. fig. di violenza contro Dio degli angeli ribelli: Vuolsi ne l’alto, là dove Michele Fé la vendetta del superbo strupo. (Treccani)
“Foot and Hand” Roy Lichtenstein (foto)