Giovanna Ferro

Piscologa e Psicoterapeuta a Savona

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20 marzo 2020

<UNA GIORNATA PARTICOLARE>

L’altra sera ho scelto di vedere <Una giornata particolare>, film di Ettore Scola

Pur essendo collocato in un determinato periodo storico e di preciso nella sola giornata del 6 maggio 1938, ho ritrovato assonanza con la nostra attuale situazione per la serie di interni di case. Ovviamente la fotografia e la ripresa sono riusciti a trasformare l’atmosfera angosciante delle case in contesti degni di ospitare una relazione particolare

Credo che anche noi dovremmo sforzarci di donare alle nostre atmosfere casalinghe una aria più particolare, che non sia quella che ci costringe in un luogo che sembra non essere più riconosciuto, né compatibile con quella che è la nostra memoria. A giorni credo che ancora di più aumenterà il grado di insofferenza verso le nostre abitazioni.

Mi sono immersa nella <dolorosa sensazione di attesa> (cit. www.mymovies.it) del film, che si può tranquillamente trasporre nelle nostre vite attuali. Siamo in una modalità di surreale sospensione dei ritmi di vita che ci sta sconvolgendo nel profondo delle nostre intimità. Abbiamo perso i riferimenti temporali sul futuro, per mancanza di date certe e tutto questo ci provoca sia sofferenza che smarrimento mentale.

Prosegue su mymovies <un mondo intero, fatto di rinunce e infelicità, asciugando l’enfasi, ma senza respingere, tuttavia, un continuo e quasi incombente stato di commozione…>; e mi ritrovo nella commozione che la situazione Covid19 ha generato e ancora attiverà, con le rinunce che ogni giorno le persone si trovano a sperimentar. Mi chiedo sino a quando riusciranno a sopportare tutto questo?

Nel film erano praticamente tutti fuori casa, eccetto tre persone in casa. Per noi è la condizione è ribaltata, ma in entrambi i casi non esiste la possibilità di scelta. Certamente è diverso il grado di consapevolezza su quello che accade, non solo nel film!

Il fattore che più mi preoccupa è il parallelismo de <l’effetto portinaia>: nel film la portinaia è una figura di donna sgradevole sia fisicamente che mentalmente, in modo particolare per la necessità di tenere tutto sotto controllo secondo la sua giusta moralità dominante derivata dal periodo storico.

Anche ai nostri tempi parecchie persone stanno incarnando lo spirito della portinaia con la necessità di controllare le vite altrui, si ergono a giudici su che cosa sia giusto fare o non fare, non rendendosi conto di gettare brutalmente sul vicino la brutale frustrazione accumulata dallo stare chiusi in casa.

Buona serata riflessiva!

 

 

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