Giovanna Ferro

Piscologa e Psicoterapeuta a Savona

  • Presentazione
  • CONSULENZE
    • Consulenza Individuale
    • Terapia di coppia
    • Terapia familiare
    • Consulenza aziendale
    • Consulenze specifiche o mirate (sportivi, artisti etc…)
  • METODOLOGIA
  • BLOG&CONSIGLI
  • CONTATTI

Non muoiono solo i figli degli altri

18 febbraio 2017

Non muoiono solo i figli degli altri, non puoi pensare a me è andata bene…o peggio ancora io sono meglio di quella madre …

Che effettivamente da quello che ho sentito un po’ di cavolate e di pensieri  strambi diversi dai miei li ha; quali sentenziare che il figlio finirà a farsi di eroina dentro un portone con la siringa attaccata ad un braccio solo perché ha fumato una canna.

O pensare che l’autorità esterna possa fare quello che tu genitore non sei riuscito a fare. Forse  prima è meglio cercare di capire di quale utilità sia l’autorità nella propria vita e di quelli che stanno vicino.

Uno non si fa le canne perché improvvisamente è uscito di testa, servono anche  a sedare quell’adeguata angoscia giovanile e a far provare quel senso di sballo e di ebbrezza che fa stare bene, che annulla i pensieri e ce ti isola da tutte le menate che i genitori possono creare.

La morte d un ragazzo mi fa davvero imbestialire, mi sale una rabbia ed una sete di giustizia per una vita buttata via, sprecata. Per niente!

Forse solo i suoi coetanei hanno capito il suo disagio, quello che provava dentro.

Gli adulti attorno a lui hanno capito poco, mi sembra siano più tesi a cercarsi degli alibi per un dolore che comunque li travolgerà.

La responsabilità di una ragazzo che vola dalla finestra per porre fine al suo dolore però non possiamo affidarla al caso. Io proprio non ci sto. Non accetto che tutto questo a poco a poco sparisca, tornando tutti alla vita normale.

I professori a scuola non possono permettersi di far notare ai genitori che i ragazzi hanno un malessere psicologico perché i genitori subito partono con le denunce; gli allenatori si sentono costretti a subire parecchie angherie da parte dei genitori perché contrastarli potrebbe voler dire far perdere tesserati alla società sportiva. Che poi i ragazzi si accontenterebbero di stare con i loro coetanei e semplicemente divertirsi se non avessero quei mostri di adulti che pretendono che raggiungano successi che soddisfano solo la pochezza e l’arrivismo di certi genitori.

Come genitore non sento di avere il figlio modello, ma forse percepire e capire di avere dei limiti, fare fatica tutti i giorni per contrastarli, per superare lo spazio che separa (anche giustamente ) genitori e figli, essere rivolta verso di loro per capire, per riflettere;

sentendo che quel compito lì è solo del genitore, permette di superare buona parte di difficoltà.

Non aspettarsi che Vigili, Polizia, Finanza e Carabinieri possano trasmettere qualcosa al posto nostro, a parte il fatto che autorità non è sinonimo di divisa e le regole verso i figli si possono costruire in mille modi diversi!

Quando frequentavo la scuola di Terapia della Famiglia a Milano ci dissero che la più grande assunzione di responsabilità che un essere umano possa prendere su di sé è il badare ai figli. Rimasi sconvolta per me e pensai che non sarei mai riuscita ad aiutare i genitori che sarebbero passati dal mio studio a farsi aiutare nella relazione critica con i figli. Mi sembrava una missione impossibile lavorare su un concetto così importante, regale, umano e carico di vita! Ho incontrato tanti genitori nel corso di questi vent’anni di lavoro e ancora oggi mi stupisco di quelli che pretendono di lasciarmi i figli da soli nella stanza dello studio affinché io li ripari, li aggiusti. Questi genitori ai figli non riescono a pensare, non sentono di avere alcun potere morale, mentale e sentimentale, non ce la fanno proprio a tenerli dentro la testa e quindi non capiscono che avrebbero infinite possibilità di avvicinarsi a loro e costruire qualcosa assieme.

E’ morto un ragazzo, questo è dolore acuto. Non si può far finta di niente. Sto menefreghismo ha ingannato più persone di qualsiasi malattia contagiosa. Ma si ha paura di  parlarne veramente con i figli, con gli amici se non per sputare sentenze inutili, che poi diventa un modo per ripararsi dal proprio terrore.

Non muoiono solo i figli degli altri; non esiste solo la morte fisica, ci sono mille modi diversi (non solamente a livello materiale) di spegnere la vita dei bambini e dei ragazzi.

Chi difende i minori? non importa a nessuno se stanno male e se non vengono tutelati. Se vai a mangiare la pizza o al ristorante qualcosa “ che fa schifo” (anche se non si dice) tutti pronti ad ammetterlo; se un genitore fa male il suo ruolo e fa schifo verso il figlio tutti (o quasi)  zitti.

 

Condividi:

  • Tweet

BLOG: Livello di vita Soddisfacente

RACCONTO OLTRE LA FINESTRA – CIÒ CHE LA FINESTRA NON NASCONDE

  RACCONTO OLTRE LA FINESTRA - CIÒ CHE LA FINESTRA NON NASCONDE -Claudia vide anche sé stessa sulla giostra- °°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Scese dalla giostra, la lettura della lettera ... (Continua)

OCCHI CON LACRIME COLOR INCHIOSTRO.

COMMENTO DI MONIQUE Pubblico con molto piacere una lettera arrivata da una lettrice. Grazie Monique! Mi induce a riflettere sul ruolo della famiglia d’origine nel farci diventare grandi come ... (Continua)

LA PRIMA LETTERA

Claudia aprì la prima lettera e si immerse nella lettura. °°°°°°°°°°°°°°°°° Cara Psic, vengo al mare a Savona da anni, sono andato in pensione anni fa, ho svolto un bellissimo lavoro che mi ha ... (Continua)

Giovanna Ferro - Partita IVA: 01196700098 - Area Riservata - Informativa della Privacy

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e cookie di terze parti.Accetto Per saperne di più e negare il consenso solo ad alcuni tipi di cookie vai alla Privacy & Cookies Policy