Giovanna Ferro

Piscologa e Psicoterapeuta a Savona

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Perdere la fede

27 febbraio 2016

perdere la fedePerdere la fede?
Soprattutto che cosa intendere per fede?

« Fede è sustanza di cose sperate e argomento de le non parventi, e questa pare a me sua quiditate » come citava Dante nel ventiquattresimo canto del Paradiso.
Potrebbe essere una via per arrivare ad ascoltare, accogliere e sperimentare dentro e fuori di noi le cose che speriamo, su cui riponiamo illusione massima. Un percorso per conoscere contenuti mentali ed affettivi che non vediamo, su cui dobbiamo riporre fiducia per raggiungere la felicità.

E’ il diminutivo con cui chiamo mio figlio e questo mi basta: è un adorabile suono per le mie povere orecchie, che apre una via verso il cuore e la speranza che nel chiamarlo possa indicargli la rotta migliore da seguire.

Farei volentieri una ricerca psicologica sulla fede, su quale quantità sia presente in ogni essere umano, come venga riconosciuta, come si manifesti: girerei tra i cittadini, di ogni ordine e grado, e li sottoporrei ad una lunga intervista, per capire qualcosa di più.

Mi rendo disponibile ad esplorare il mondo della Chiesa, per arrivare a raccogliere testimonianze di fede tra i fedeli e non, tra coloro che la gestiscono, perché non mi voglio arrendere di fronte a certi paradossi religiosi quotidiani, che creano confusione mentale.

Quando devi spiegare ad un bambino che cosa sia, ti trovi in difficoltà. Il bimbo/la bimba non capisce se la fede è legata solo all’ora di religione fatta a scuola; sul perché qualcuno non partecipi a quella lezione. I genitori non sanno come fare a compilare un modulo che esoneri i loro figli, perché hanno il timore di essere giudicati dalle maestre.

Secondo me un percorso di conoscenza richiede una buona consapevolezza del proprio funzionamento, che non si può fare solo confrontandosi con gli amici stretti ed i parenti più stretti, richiede di allargare i propri orizzonti, di esporsi all’ignoto, all’estraneo per costruire dei confini fluttuanti del proprio IO, non solo materiali, ma mentali, emotivi e profondamente spirituali. Altrimenti l’essere umano sparisce, perché l’universo è immensamente superiore a noi tutti.

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