Tutto quello che ho scritto è frutto della mia appassionata fantasia.

Probabilmente qualche lettore si rivedrà nelle mie parole e troverà pezzi di storie già vissute, conosciute o con cui è venuto a contatto.

Non perché io sia un genio, ma perché le vite di tutti gli esseri umani sono in connessione. Inoltre, tutti noi abbiamo un bagaglio di pensieri ed emozioni universale.

Certamente ho faticato nell’immergermi nel dolore e nel caos di certe storie, ma riuscire ad esprimerlo in parole mi ha reso felice.

Confido serviranno ad alcuni come incitamento a riprendere in mano le fila della loro vita.

 

PROLOGO

Non appena Claudia finì di leggere l’articolo decise che doveva fare qualcosa.

Non poteva lasciare che tutto finisse nell’oblio, che non restasse memoria di un tale patrimonio emotivo.

Nell’articolo del quotidiano locale si faceva riferimento al trasloco di <Radio Suono Mare>, e della necessità di smaltire o meglio fare fuori, eliminare proprio! il vecchio magazzino in cui si era accumulato vecchio ciarpame. In prevalenza pezzi di strumentazione varia che nessuno aveva avuto voglia di portare nella discarica, perché secondo la tradizionale mentalità ligure non si butta niente e tutto può tornare utile.

Non aveva mai capito se il riferimento al mare nel nome della radio fosse perché il mare apre ad infinite possibili rotte di vita, o il suono del mare che ha comunque tantissime proprietà per noi esseri umani.

Quindi decretò che avrebbe contattato il presidente della radio per sapere se in magazzino c’erano anche gli scatoloni con tutte le lettere della <Rubrica del Cuore Intrepido>.

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Claudia ricordò tutti i momenti che aveva condiviso con sua nonna e la <Rubrica del Cuore Intrepido>. Quella era una rubrica fantastica tenuta da una psicologa savonese, denominata la <Psic> a cui gli ascoltatori inviavano lettere per raccontare vicende di vita emotiva delle più svariate, per chiedere consigli, per liberarsi di pensieri e fatti che si erano tenuti dentro a lungo.

Fu invasa dalle storie che aveva avuto modo di seguire, tutte intriganti a modo loro; dai protagonisti, dalle situazioni e soprattutto dai pensieri.

Quando era piccola ed andava a pranzo dalla nonna perché i suoi lavorano; la ascoltavano assieme. Alle superiori riusciva anche a capire il senso di alcune lettere; ne era attratta, sperava persino di trovare una soluzione per i suoi stessi guai amorosi che spesso l’affliggevano.

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Prese appuntamento con il presidente, un uomo molto simpatico, che le raccontò diversi aneddoti del passato della Rubrica e di <Radio Suono Mare>; si rese disponibile anche ad eventuali altri incontri.

Il presidente era il depositario di tutto il patrimonio umano della radio, l’aveva fondata, cresciuta, fatta diventare grande, una ottima fonte di informazioni; Claudia si ripropose di tornare da lui per essere aiutata nel suo lavoro di presa in cura delle lettere.

Le fu accordata la possibilità di accedere all’archivio delle lettere: Claudia era al settimo cielo. Gli scatoloni contenenti le lettere giacevano in un angolo, in fondo al magazzino.

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Doveva solo capire cosa farne di tutte quelle lettere, non meritavano di essere date in pasto ad un pubblico curioso che avrebbe cercato solo di capire chi le avesse scritte.

Nessuno poteva tutelare i mittenti se non lei; era giovane si disse, ed aveva tutto il tempo di iniziare a leggerle e poi dare una seconda vita a quelle lettere.

Magari qualcuno si sarebbe riconosciuto nella sua storia, nel qual caso avrebbe restituito la lettera; ma nel frattempo, visto che non c’erano i nomi, non poteva fare altro che portarsi via gli scatoloni e iniziare il suo lavoro.

La rubrica aveva avuto un grande seguito, la psicologa che la gestiva era stata davvero brava; era stata chiusa solo qualche anno prima per suoi problemi familiari.

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Si ritrovò seduta su una vecchia poltrona, anche un po’ puzzolente di fumo, sicuramente fumavano parecchio dentro gli studi di registrazione.

Aprì la prima lettera ed inizio a leggere.

Claudia da giornalista era incuriosita dalle storie. Era diventata giornalista seguendo le orme del nonno paterno, che sin da piccola la intratteneva per lungo tempo quando andava a trovarlo. Il nonno Mario creava per lei le anche le migliori favole della buona notte. Si era persino riproposta di fare e pubblicare una raccolta delle migliori storie in suo onore.

Lesse la prima lettera e sentì che doveva farla continuare a vivere. Era il momento di lanciare la sua di rubrica: SPAZIO RELAZIONI.

Ne avrebbe parlato con il capo redattore.

La intrigava l’idea di interagire con il suo pubblico, trovarsi al crocevia di storie che i suoi lettori le avrebbero affidato affinché potessero vivere per sempre.

Sarebbe stato uno spazio di confronto.

Avrebbe coinvolto la sua amica psicologa per far funzionare tutto al meglio, la sua amica si sarebbe volentieri buttata con lei in quella esperienza.

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(Fine della prima puntata. Alla prossima Cari Lettori!)