LA PSIC & SEMPLICEMENTE DANZA
Sono arrivata a entrare nella dimensione ballo per mia sfida personale a quasi 50 anni. Ho accettato, pur non avendo mai ballato, di partecipare a Ballando per le Donne in Savona.
Ci sono arrivata tramite Semplicemente Danza e tutto il suo staff.
Ho incontrato Semplicemente Danza in maniera fortuita grazie a Facebook, mi ci sono avvinata con circospezione e mi sono lasciata addomesticare.
Ho deciso, grazie al mio percorso di crescita che ho fatto per mezzo dei maestri della associazione, di scrivere questo articolo per far conoscere i maestri che collaborano con loro.
Credo che ad inizio stagione 2019/2020 possa essere utile ai cittadini sapere qualcosa di più dei loro maestri, di chi andranno ad incontrare nei vari corsi, a chi i genitori affidano i loro figli.
Ho inviato queste domande allo staff
- Che cosa deve arrivare a chi partecipa al corso? Che cosa si deve portare a casa nella vita quotidiana? Come ti ha modificato personalmente la dimensione del ballo?
- Che cosa è per te il ballo? Che cosa deve diventare per chi partecipa al corso?
- Dal mio punto di vista il ballo aiuta a creare un atteggiamento mentale per affrontare anche le difficoltà della vita personale, mi puoi aiutare con un breve esempio capitato tra i tuoi utenti del corso? In che cosa aiuta a crescere e cambiare non solo a livello corporeo?
Ed ho aggiunto che <Mi piacerebbe attraverso le risposte che riceverò scrivere un articolo su quella che è la parte mentale ed emotiva della dimensione del ballo>
Di seguito le risposte che ho ricevuto; mi scuso in anticipo per alcune mie imprecisioni relativamente all’uso di un argomento quale quello del ballo e della danza di cui non sono competente; desidero però trasmettere al lettore la presentazione che hanno fatto i maestri di loro stessi, rispondendo con generosità alle mie domande. Sono stati molto disponibili ed hanno giocato assieme a me; questa loro capacità non v’è dubbio che andrà poi a vivere nei loro corsi, affascinando chi li frequenta.
Vorrei avere più tempo per frequentare io stessa tutti i corsi! Arricchiscono davvero e permettono una conoscenza di sé che altrimenti non sarebbe possibile.
Per un disguido organizzativo i primi due maestri che avevano risposto con magnifica velocità sono spariti dai documenti, quindi mi permetto di sottolineare al lettore la loro super efficienza e i loro nominativi: Matteo e Laura.
Matteo Negro, maestro di latino americano
- A coloro che partecipano al corso deve arrivare armonia, professionalità, divertimento e svago; perché si deve portare a casa un senso di benessere che aiuti a liberare dallo stress quotidiano. Io personalmente sono una persona timida e grazie al ballo sono riuscito a tirare fuori un po’ di carattere e sicurezza soprattutto dovendo affrontare gare. Facendo viaggi per le gare ho conosciuto nuovi ambienti, persone e affrontato vari problemi che mi hanno formato.
- Per me il ballo è iniziato come divertimento, gioco per poi diventare la mia passione e lavoro che provo a fare al meglio delle mie capacità e che proverò a trasmettere ai miei allievi sperando che anche per loro diventi, oltre che divertimento, una passione e parte della loro vita.
- Tra i miei allievi posso fare l’esempio di una ragazza disabile (DIV- minorata della vista), per la quale la danza l’ha aiutata a conoscere un nuovo mondo, ricominciare a vivere con nuovi amici e ad affrontare in modo nuovo la vita, riuscendo a fare esperienze precedentemente precluse. Da ciò si capisce che la danza aiuta a crescere e a cambiare anche mentalmente.
Laura Perraro, maestra di moderno e danze caraibiche
1) Chi partecipa ai nostri corsi deve percepire che il ballo è energia positiva, un modo per scaricare le tensioni della giornata, per stare meglio fisicamente e per relazionarsi con altre persone. Io credo che noi insegnanti possiamo ritenerci molto fortunati in quanto abbiamo fatto della nostra passione un lavoro che ci riempie di soddisfazioni.
2) Per me il ballo rappresenta fonte di ispirazione continua è un grande modo per socializzare. Lo stesso deve essere per i nostri allievi.
3) Ci sarebbero moltissimi esempi che si possono apportare, in prima battuta moltissime persone in età già abbastanza adulta ritrovano la voglia di uscire, di crearsi nuove cerchie di amicizia, talvolta addirittura un compagno/a. Per chi si affaccia ad esempio ad un percorso più intenso come potrebbe essere quello agonistico emerge la scoperta in sé di capacità che nemmeno sapevano di avere!
Andrea Fugazzaro, maestro di salsa cubana
COME INSEGNANTE DI CARAIBICO, CERCO DI TRASMETTERE TUTTA LA MIA PASSIONE AGLI ALLIEVI, DEVONO TORNARE A CASA SODDISFATTI DELLA LEZIONE, MOTIVATI, CONTENTI E CON LA VOGLIA DI RITORNARE LA SETTIMANA SUCCESSIVA O COMUNQUE ALLA LEZIONE DOPO, DEVONO ARRIVARE A LEZIONE GRINTOSI E CON LA VOGLIA DI IMPARATE QUALCOSA DI NUOVO, MOTIVATI A MIGLIORARE, ANCHE SE SONO STANCHI DOPO UNA GIORNATA DI LAVORO. I MIEI ALLIEVI DICONO SEMPRE CHE ARRIVANO CON I PENSIERI DELLA GIORNATA TRASCORSA, MA DURANTE LA LEZIONE I PROBLEMI SPARISCONO.
IL MONDO DEL BALLO MI HA CAMBIATO RADICALMENTE, E’ COME UNA DROGA, CREA DIPENDENZA E NON POSSO PIU’ FARNE A MENO E LO STESSO DEVE DIVENTARE PER I MIEI ALLIEVI.
AD UN’ALLIEVA ERANO MORTI ENTRAMBI I GENITORI, NON AVEVA FRATELLI O SORELLE ED ERA ENTRATA IN DEPRESSIONE, NON USCIVA PIU’ DI CASA E PER TANTO GLI VENIVA DIFFICILE APPROCCIARE CON LE PERSONE E DI CONSEGUENZA ANCHE TROVARE UN COMPAGNO. TRAMITE LA MIA PUBBLICITA SU FB E’ VENUTA A LEZIONE. LA PRIMA VOLTA CHE ERA ENTRATA IN SALA SI VEDEVA NATURALMENTE CHE AVEVA DEI PROBLEMI E DOVEVA ESSERE AIUTATA. GRAZIE AL BALLO HA FATTO AMICIZIE CON ALTRI ALLIEVI CHE L’HANNO ACCOLTA BENISSIMO, MA NON SOLO, ORA FREQUENTA MOLTO LE SERATE LATINE ED HA TROVATO ANCHE UN FIDANZATO. QUINDI GRAZIE AL BALLO QUESTA RAGAZZA E’ RINATA E NON E’ PIU’ SOLA.
Davide Mori, insegnante di classica e contemporaneo
La Danza suddivide le persone in due macro insiemi: chi la guarda e chi la vive.
“Che cos’è per te il ballo?” spesso mi chiedono. E già sbagliano, perché io mi occupo di danza, e non sono necessariamente sinonimi. Chi la Danza la vive lo sa.
Come si può rispondere a un quesito del genere senza cadere nel “pensierino” stile scuola elementare?
“Per me il ballo è la cosa più bellissima del mondo! Fa bene alla salute e poi mi piace la musica!”
Come si può inscatolare l’Arte, anzi una delle più antiche e nobili Arti, in una definizione che sia sportiva, didattica, salutista…?
Si può inscatolare l’Arte di una vita? Si può inscatolare la vita?
I colori che tutti conosciamo e identifichiamo da osservatori sono 7, a volte 10, a volte 20, addirittura 50. I colori che hanno un nome però sono circa 230, quelli che non ce l’hanno forse migliaia.
Chi osserva il colore “verde” vedrà il colore verde. Chi vive il colore verde vedrà il verde marino, o il verde veronese, o il verde primavera, o il verde pino, o il verde menta chiaro, o il verde primavera scuro, o il verde pastello, o il verde smeraldo, o il verde foresta, o il verde pistacchio, o il pera, o il lime, o il grigio asparago, o il giada, o il foglia di tè, o il verde caraibi, o il verde muschio…
Per tutti gli altri sarà sempre e solo “verde”, al massimo chiaro o scuro.
Non ci si può improvvisare; o si “vive” o si “osserva”.
Non c’è niente di approssimativo, niente di “casuale” (cit.) nel metodo in cui si trasmette la Danza da più di duecento anni, sempre uguale e al contempo sempre in evoluzione e in perfezionamento.
Ma la Danza è per tutti. Perciò tutti devono avere la possibilità di provare a viverla, questa è una filosofia in cui credo.
L’Arte della Danza si vive e si respira, e dove l’osservatore vede movimento, sport, spettacolo, fatica, il “vivente” vede la vita.
L’Insegnante insegna (non trasmette) la tecnica, ma più grande e più alto scopo è trasmettere (non insegnare) l’Arte, un impegno che riesce ad adempiere un piccolo sottoinsieme dell’insieme di chi vive la Danza.
La massima aspirazione dell’Insegnante è e deve essere far parte di quel sottoinsieme.
Per quanto riguarda l’aspetto fisico e psicologico dell’Arte del Movimento: la disciplina regola la mente, la mente regola il corpo e il corpo fiorisce con una mente disciplinata. I benefici sono molteplici e duraturi, specialmente per chi pratica la Disciplina fin da bambino, è più che risaputo. Io sono “solo” uno che ha dedicato la sua intera esistenza all’Arte della Danza, non mi occupo di medicina, statistica o benessere. So solo che finché esisterà un teatro esisterà anche Il Lago dei Cigni.
Trasmetto quello che so, insegno la tecnica con il dovuto amore e rispetto nei confronti di me stesso, dell’Arte e dell’individuo che vi si approccia, e quando mi è permesso cerco di entrare nel sottoinsieme.
Detto ciò che era doveroso precisare per dare una leggera infarinatura contestuale, procedo:
1) Chi partecipa al corso porterà a casa una disciplina del corpo che lo accompagnerà per tutta la vita. Postura corretta, cura della persona, e rispetto verso il prossimo e verso l’Arte sono solo la punta del grande iceberg di benefici.
2) La Danza è un’Arte sfuggente, estemporanea, difficile da collocare. Chi frequenta i corsi di Danza Classica lo fa per imparare un metodo bicentenario, preciso e collaudato, che serve a dare un volto alla musica. Io mi impegno affinché ciò avvenga e ognuno possa raggiungere il proprio massimo potenziale.
3) Come già accennato, Danzare è un’attività completa anche a livello psicologico; non è facile, ma ad ogni difficoltà corrisponde pari soddisfazione. I bambini sanno che stanno facendo qualcosa di difficile, e questo li stimola a proseguire fino all’abbattimento dell’ostacolo. Questo tipo di allenamento mentale viene eseguito tutti i giorni inconsciamente nello spazio protetto che è la Scuola di Danza. Ognuno saprà pescare da quell’allenamento la forza necessaria per affrontare avversità degli ambienti non protetti che propone la vita.
Fabrizio Pani, maestro di danze standard e liscio unificato
1 A chi partecipa al corso deve arrivare consapevolezza di esser accolti in un gruppo e quindi di formare un gruppo. E’ importante tornare a casa con la sensazione di avere imparato qualcosa di nuovo: più si impara qualcosa di nuovo e più si impara nel ballo e si fanno le cose con meno fatica.
Il ballo mi ha dato più sicurezza, più stabilità, continuo a crescere.
2 Il ballo è una cosa bellissima, tutta la mia vita, soprattutto l’insegnamento; io insegno con la voglia di vedere crescere le persone che vengono a scuola.
Il ballo deve diventare un fatto di divertimento, con la consapevolezza che si è un gruppo di amici, ciascuno con la sua testa, ci si abitua a stare insieme.
3 Assolutamente si! Per esperienza personale, quando ho iniziato a fare un corso mi sono sentito una persona migliore, a relazionarmi meglio con gli altri, a stare in compagnia, a non pensare alle questioni della vita quotidiana, in una sola ora di scuola pensando al ballo non si pensa ai problemi personali.
Elisa Acquati, maestra di danze africane occidentali
Ecco le mie risposte:
1) a chi partecipa al corso deve arrivare tutta l’energia positiva che la danza porta, la gioia nel sentire il proprio corpo eseguire movimenti in armonia e la passione del maestro che la trasmette.
A casa si porta la capacità di muoversi a ritmo e in maniera coordinata e l’essere capaci a scandire il tempo anche nella vita quotidiana, quindi ad organizzarsi.
Ballo praticamente da quando sono nata, ma in alcuni momenti della mia vita ho preso delle pause (a volte servono anche quelle) per poi ritornare con ancora più passione e voglia; a casa ho sempre portato adrenalina, soddisfazione, idee da mettere in pratica, insegnamenti.
2)Per me il ballo è la massima espressione artistica, unisce corpo e anima, sulla note della musica che trasporta e dà emozioni. Chi partecipa deve sentirsi parte di un gruppo, senza sentirsi giudicato e la danza deve diventare punto di incontro di amici ed ideali comuni; dev’essere un momento e uno spazio in cui potersi esprimere, imparando anche delle basi specifiche di uno stile.
3) Il ballo aiuta sicuramente anche nella vita: disciplina e conoscenza del proprio corpo; aiuta a superare limiti mentali che spesso ci poniamo; rafforza il carattere; ci abitua ad impegnarci a risolvere problemi o a superare momenti di difficoltà, fino ad arrivare a cose più importanti come possono essere la malattia, una separazione, o addirittura la perdita di una persona cara. In questi anni ho visto coi miei occhi e provato sulla mia pelle cosa voglia dire rinascere grazie ad una passione, quella per la danza, che ti risolleva e dà forza. Essendo un corso per adulti è capitato che persone amiche si siano avvicinate alla danza africana o abbiano continuato a parteciparvi proprio in momenti difficili, ad es.la perdita di un genitore o di una sorella.
Io stessa mi sono ancor più attaccata a questa disciplina durante un periodo di malattia di mio figlio piuttosto serio, mi permettevo solo questo, un’ora e mezza a settimana, ma ballavo per me e per lui, per stargli vicino con ancora piu energia. Con immensa fortuna e forza lui sta bene e anche lui, guarda un po’, balla!
La danza aiuta a guardare la vita col sorriso ad essere grati, a portare agli altri le tue idee, a riconciliarti col mondo e con madre Terra (specie per le danze ancestrali, quali le danze africane) sottoforma di espressione corporea, può realmente cambiare il mondo.
Diego Ratto, maestro di danze Standard e liscio unificato
1: a) stare in un un’ambiente accogliente e con divertimento, imparare a ballare per passare il tempo piacevolmente, con leggerezza, senza giudizi e senza pressioni. b) il corsista deve avere come sensazione principale il divertimento, pensare di voler tornare per continuare ad “imparare”. c) il ballo non mi ha cambiato rispecchia il mio generale atteggiamento/carattere.
2: a) passione, emozione e impegno. b) un piacevole impegno settimanale.
3: non ho ancora utenti…ma appena ne ho un po’ ti rispondo…
Tatiana Ratto, Babyballet bambini. Dai 2 ai 4 anni
1) le persone che partecipano al corso secondo me devono vivere la lezione come un loro momento, in cui trovare la loro dimensione e il loro benessere e portarsi a casa la sensazione di energia positiva o relax che ricercavano e la voglia di tornare.
2) per me il ballo è espressione emozionale. Chi partecipa al corso deve sentirsi a suo agio… ma è molto soggettivo il modo come ciò avviene.
3) il ballo è un modo per conoscere il proprio corpo, le proprie emozioni, reazioni, potenzialità e limiti. E per cercare di modificarli quando se ne sente la necessità.
Mi piacerebbe che i bimbi che partecipano al mio corso principalmente iniziassero ad apprezzare la musica e la possibilità di lasciarsi andare a essa senza blocchi. Attraverso semplici movimenti impareremo la consapevolezza del corpo e le emozioni che danzando possono provare e trasmettere. Per bimbi piccoli può essere un modo per scaricare la rabbia, la paura o esprimere felicità, che in loro è istintivo e sarebbe bello non perderlo con gli anni, quando subentra la vergogna. Vorrei che a casa portassero questo messaggio, di danza gioiosa e terapeutica, dove stanno a loro agio con sé stessi e gli altri.
Il corso sarà un ambiente un po’ magico, dove attraverso giochi e ballo possano imparare anche un po’ di disciplina, rispetto di sé e del prossimo. Tutto ovviamente in forma ludica. Poi quando si è con i bimbi è uno scambio continuo, quindi il corso sarà un evolversi ed adattarsi ai partecipanti continuo. Fondamentale il confronto con i genitori ovviamente, cui verranno ben spiegate finalità e regole, per un lavoro di squadra il più piacevole e funzionale possibile.
Agata Barbagallo, insegnante di Danze Coreografiche
A chi partecipa ad un corso di ballo deve arrivare la forte sensazione che imparare a ballare (o continuare a ballare) è allenare il proprio corpo per favorire una conciliazione tra corpo e mente al fine di acquisire energia.
La partecipazione ad un progetto (ballare) avente un fine comune (saggio), nel mio caso imparare dei passi di ballo per il completamento di una coreografia finale, può essere utile per stimolare e potenziare le capacità di socializzazione con gli altri, a tutte le età.
La manifestazione nel contempo del corpo singolo e di quello collettivo deve diventare un’aggregazione all’interno della quale vi sia consentito di poter esprimere, attraverso gesti e movimenti, le proprie emozioni.
Sappiamo già che la DANZA è un mezzo di comunicazione che attraverso il linguaggio del corpo esprime concetti ed emozioni pertanto è necessario orientare i propri allievi (anche singolarmente dato che non sono tutti eguali) in modo tale che acquisiscano le chiavi per potersi muovere al meglio, nonché definire insieme a loro gli obbiettivi da raggiungere.
Accogliere ed interagire con loro anche raccontando alcune proprie esperienze e ascoltare titubanze e paure che possono essere generate dal “non riuscire”, soprattutto con allieve in fase di terapia farmacologica e/o in situazioni di recupero dello stato di salute, situazioni non facili da gestire come nel caso delle allieve inserite nel progetto “Ali per volare”, le quali provengono dal reparto di Oncologia dell’ospedale San Paolo di Savona.
Se a livello corporeo la danza aiuta molto il coordinamento motorio e la sperimentazione dello spazio attraverso i movimenti, a livello mentale favorisce la concentrazione e la memoria, nonchè l’allontanamento di pensieri e preoccupazioni che gravano sulle persone (compreso chi insegna) nonché concorre all’aumento dell’autostima soprattutto nella mia disciplina di “Danze Coreografiche” ispirate al Burlesque che lavora sulla riscoperta della propria femminilità.
Personalmente la dimensione del ballo mi ha aiutata a sviluppare maggior empatia verso le persone e a superare, io stessa, momenti traumatici della vita; in fase iniziale dedico una parte di tempo alla “propedeutica” al corso, ciò mi consente, attraverso esercizi mirati socio-ricreativi e scambi culturali, di conoscere le allieve e di conseguenza a mettere in atto le strategie di inserimento più adatte e a stimolare la coesione di gruppo.
Inoltre, la fase conclusiva del percorso coreografico, il contesto scenico, le luci, i costumi e l’esibizione stessa, condivisa con altri gruppi, generano quell’entusiasmo capace di consolidare i rapporti e di generare nelle allieve l’aspettativa per il corso seguente.
Infine, faccio un cenno sull’accoglienza e sulla comunicazione: credo che chi frequenta un corso debba avere la sensazione netta di sentirsi accolto non solo dal maestro/a, ma anche dalla scuola che lo ospita. I maestri devono poter, loro stessi, sentirsi inclusi dalla scuola per poter accogliere al meglio gli allievi.
Una buona comunicazione verbale, le chiare informazioni e il rispetto delle regole possono generare quella sorta di cordialità che ha un impatto importante, a cascata, su chiunque entri a far parte di un’associazione sportiva.
Luisella Frumento, maestra di danze standard e liscio tradizionale
1) Quando un allievo torna a casa dopo una lezione di ballo deve essere rilassato e contento, perché con il movimento e l’impegno mentale per mettere in pratica l’insegnamento del maestro ha fatto sì che i suoi problemi siano rimasti fuori dalla mente. L’insegnante trasmette la passione e l’energia che la danza gli regala.
La danza personalmente mi ha modificato sia il fisico che la mente e mi ha dato sicurezza e autostima, una spinta per vivere appieno.
2) Per me il ballo è una parte fondamentale della mia vita, sia come passione che come lavoro; trascorro nella scuola di ballo quasi tutta la giornata. Per chi si avvicina ai corsi può essere uno strumento per divertirsi, socializzare e creare gruppi ed anche per fare movimento.
3)Sicuramente la danza aiuta il fisico ma anche la mente, ho provato direttamente sulla mia pelle e anche con alcuni dei miei allievi. Posso portare il caso di un uomo, che è arrivato ai nostri corsi anni fa, accompagnato dal papà, benché fosse adulto, perché non riusciva a socializzare e non usciva di casa. Dopo 2 anni è venuto il personalmente il papà a ringraziarci per il cambiamento che è avvenuto nella vita del figlio.
Maria Marano, maestra di Danza del Ventre
Nei lunghi anni in cui ho praticato la Danza del Ventre, prima come allieva poi come danzatrice ed insegnante, il mio interesse è andato ben oltre il puro piacere della danza per sconfinare negli aspetti di benessere psicofisico che andavo osservando in me e nelle altre danzatrici. Il più evidente è stato quello emotivo e comportamentale (maggiore grazia e scioltezza, maggiore autostima) seguito dall’ambito della salute fisica (prevenzione e cura di incontinenza urinaria, prolasso uterino). Questi aspetti medici sono collegati all’uso di muscoli, perineo e pavimentazione pelvica, che noi in occidente normalmente non esercitiamo e che invece vengono mobilitati attraverso la Danza del Ventre. La Danza del Ventre aiuta la donna a conoscere intimamente sé stessa, il proprio corpo, aiuta a migliorare la percezione di sé, dei propri organi interni.
Dopo un corso “ben riuscito” di Danza del Ventre, le allieve mi comunicano di sentirsi più sicure nel rapporto con gli altri, proprio perché si vedono più belle, più sciolte, più armoniose, più femminili, più sicure, più consapevoli di sé stesse. I difetti fisici, che ognuna di noi ha (anche la più bella) vengono rielaborati e accettati o migliorati… cambiando in positivo la percezione che abbiamo di noi stesse, quando danzi in un certo senso proietti l’immagine della donna che vorresti essere… per questo ti senti “donna davvero”, più sicura, più bella.
Il gruppo poi fa il resto: ci si sostiene, ci si incita, ci si aiuta… (e lo sappiamo che nella nostra attuale società non è così comune avere questo sostegno); inoltre con il gioco del travestimento e con l’esibizione delle coreografie durante il saggio di fine anno le “ragazze” provano un’esperienza nuova, grossa e positiva: l’esibizione pubblica in gruppo aiuta la donna a capire che può osare e ci insegna l’autoironia. Si impara ad esprimersi con la danza oltre che con le parole… a tirare fuori le emozioni con il corpo e a trarre dalla danza piacere fisico.
Molte donne iniziano questa danza per curiosità o per fare ginnastica senza annoiarsi (verissimo: questa danza fa bene come una ginnastica e non annoia per niente!) … e poi si trasformano. Ma non basta, ho visto arrivare moltissime donne “in bianco e nero” spente, vuote deluse… e uscirne a colori… piene di nuova energia, ringiovanite, di nuovo con la voglia di giocare, travestirsi… con nuove amiche. Sarebbe interessante fotografare le allieve il primo giorno e poi alla fine dell’anno, perché proprio la faccia cambia… la mimica, l’espressione, i tratti del viso.
La validità terapeutica della danza dipende soprattutto dal fatto che i linguaggi non verbali possiedono una maggiore universalità ed efficacia… e ci fanno “tirare fuori” tutto ciò che con le parole non saremmo in grado di spiegare totalmente. La danza ci permette di spiegare le nostre emozioni con l’intero corpo e non solo con la bocca e con la mente
PS by Psic: Prossimamente scriverò ancora di ballo, come può incidere sull’individuo e sulla coppia, perché davvero può aiutare le persone a vivere più serene e a sperimentare la felicità!